In principio c’era il desiderio,
che era il primo seme della mente;
i savi, dopo aver meditato nei loro cuori.
hanno scoperto con la loro saggezza
il legame tra l’esistente e il non-esistente.
“Inno alla Creazione”, Rig Veda
L’attenzione e l’intenzione sono i due elementi della coscienza che provocano i cambiamenti. Quello su cui dirigeremo la nostra attenzione potrà così svilupparsi e prosperare.
Secondo la stessa legge, la realizzazione del nostro desiderio avverrà grazie al fatto che l’intenzione provocherà l’ attivazione dell’energia e dell’informazione necessarie.
Ecco quindi che nell’atto del desiderare inneschiamo il processo che rende manifesto quello che fino a quello momento sembrava non esistere. Ecco che il desiderio sembra annunciare l’arrivo di qualcosa che era lì ad aspettare la nostra attenzione.
Se davvero, come la fisica moderna ci propone, è tutto collegato, attraverso il desiderio siamo in grado di attivare le forze presenti nel “campo di tutte le possibilità”. Assumiamo noi stessi un ruolo attivo nella natura, capaci di conoscerne i segreti ed attivarne le forze.
Non ci facciamo caso e quindi non ce ne accorgiamo, ma è esattamente in questo modo che, un istante dopo l’altro, ognuno di noi ha creato e continua a creare la propria realtà.
Maria F.Rummele