Basta poco, davvero poco, per trasformare un momento di difficoltà e agitazione in un dolce e rassicurante flusso di pace. Prendiamo le distanze, in un atto di silenziosa protesta, dalle difficoltà del momento, dalla paura, dalla rabbia, dalla fatica, dal dolore.
Facciamo un profondo sospiro, come se volessimo voltare pagina. Restiamo poi lì, ad osservare il respiro che trova il suo ritmo naturale, con gli occhi chiusi e lo sguardo rivolto all’interno, là dove la profondità della vita riesce a manifestarsi. Seduti, sdraiati, in piedi, non importa come. È l’aspirazione che conta, che fa la differenza. Sentiamo che il respiro rende ogni parte del corpo cosciente e viva. Che attraverso il respiro il corpo è presente e maestoso. A questo punto non occorre fare altro che accorgerci della presenza dell’universo in noi, della sua bellezza e del suo impulso ad espandersi e a crescere. Sta poi a noi dare spazio alla sua forza e a permettere che la sua bellezza si trasformi in abbondanza. Sta a noi accorgerci che siamo l’orizzonte in cui la terra ed il cielo, la materia e lo spirito, si incontrano, si manifestano e realizzano lo scopo supremo.
Occorre solo scegliere di vivere in uno stato di pace interiore e non lasciarci sopraffare dalle insidiose trappole della mente.
Come ha scelto di fare Ulisse sulla via del ritorno ad Itaca quando, passando accanto alla loro isola, non ha permesso che il melodioso ed ammaliante canto delle Sirene lo incantasse.
Maria F.Rummele