Il 15 Agosto 1972 nacque Sri Aurobindo, filosofo, rivoluzionario, yogi. La tradizione vuole che sia un Darshan Day, un giorno speciale, un giorno di potere.
Uno dei cardini del pensiero di Sri Aurobindo è che non esista separazione tra i mondi che chiamiamo materia e spirito; chiamava questa condizione realismo spirituale. Con questonon intendeva negare le esperienze dei piani sottili, al contrario, quello che Aurobindo già vedeva era la possibilità di portare lo spirito nella materia, di far diventare materia il trascendente.
Un mondo non esclude l’altro, si tratta di trovare la chiave per non dover stare da una parte o dall’altra; non esiste lo spiritualismo e neppure il materialismo. Occorre imparare a vedere ad occhi aperti quanto il naturale, il mondo materico, sia la rappresentazione e l’amplificazione del sovrannaturale. Si possono scoprire piani di coscienza che stanno al di fuori, più in alto o più in profondità, della vita quotidiana; e una volta trovata la strada inizia la vita vera. Per percorrerla dobbiamo viaggiare leggeri: un buon inizio potrebbe essere il liberarsi di abitudini o comportamenti che non abbiamo scelto noi o che comunque sentiamo non appartenerci più. Non solo: riconosciamo l’influenza che hanno su di noi certe persone che fanno parte della nostra vita o che magari ne hanno fatto parte in passato ma che ancora ci influenzano. Così si allarga l’orizzonte e lo sguardo si posa su qualcosa di nuovo, di mai visto prima, qualcosa che attiva i grandi sentimenti che a loro volta ridefiniscono ancora più ampi orizzonti, verso una vita come non l’avremmo mai neanche potuta immaginare.
Imparare a sentire il profumo del vento…
“Dal momento che ho messo piede a Bombay ho incominciato ad avere esperienze spirituali, che non erano però separate da questo mondo, ma anzi avevano sul mondo infinite ripercussioni interiori: come il sentimento dell’Infinito pervadente lo spazio materiale e nei corpi. Allo stesso tempo entravo in piani e mondi soprafisici i cui influssi e i cui effetti si facevano sentire sul piano materiale, tanto che non potevo fare nette divisioni o vedere contrapposizioni inconciliabili fra quelli che ho chiamato i due capi dell’esistenza e tutto ciò che sta fra l’uno e l’altro. Per me tutto è Brahman, dappertutto trovo il Divino.” (Sri Aurobindo)
Maria F.Rummele