Il riconoscimento dei diritti fondamentali dell’uomo è il presupposto basilare che permette ad un individuo di crescere ed evolvere seguendo le proprie inclinazioni ed aspirazioni. Questo postulato, apparentemente così logico e semplice, viene invece molto spesso ignorato con conseguenze che si esprimono nella vita delle persone sotto forma di mediocrità, infelicità, rassegnazione, sofferenza, frustrazione e malattia.
Ogni Chakra, o centro energetico, corrisponde ad alcuni dei diritti fondamentali che, se non rispettati, portano il Chakra stesso a bloccarsi (proprio come una centralina che “va in tilt”) con ricadute sulla salute fisica e psichica. Le conseguenze saranno: un’alterazione dello stato emotivo della persona, della sua relazione con se stessa e con gli altri, una vita lavorativa e sociale non allineata con i propri bisogni e pertanto non soddisfacente.
E’ così che si finisce per aderire a modelli di vita di altri, al punto di poter parlare di “vite non vissute”.
In natura l’istinto ci guiderebbe in modo ineccepibile così come succede agli animali ed alle piante. L’appiattimento del nostro “sentire” ed “intuire” è il frutto dell’adattamento (pur involontario) a strutture sociali che se da un lato fanno sentire al sicuro, dall’altro limitano la libertà di espressione e sviluppo individuale.
La via d’uscita, che conduce ad una rinascita del singolo e rende concretamente realizzabile la sua felicità è conoscere e recuperare i diritti inalienabili dell’uomo. Una volta imparati, occorre poi ricordare che per questi diritti la natura NON prevede negoziazione, pena l’infelicità.
I punti estremi del sistema dei Chakra sono Muladhara (primo Chakra) e Sahasrara (settimo Chakra). Muladhara esige per noi, tra gli altri, il diritto di esistere, di possedere – sia beni materiali che immateriali come il tempo per sè – e di ricevere riconoscimenti. Sahasrara rappresenta il diritto di conoscere: chiede dunque verità, informazione onesta, diritti spirituali.
Conoscere questi temi può aprire la strada a nuovi futuri, permette di riscrivere la nostra vita per poi salire sul palcoscenico della sua più splendida realizzazione.
Maria F.Rummele